Andrea Losco
2010-04-16 19:42:06 UTC
Non so neanche da dove cominciare, così abituato a sguazzare nella
merda da non saper individuare un punto da cui partire, perché sembra
tutto uguale. Domani sera andrò ad un'altra fottuta festa di
compleanno. Mi ero ripromesso di starmene a casa, sarebbe comunque
meno peggio. Ma la festeggiata ha rotto il cazzo... Non puoi non
esserci e cazzate così, e alla fine mi sono ridotto ad accettare. Ci
saranno come al solito le N coppiette, ma per fortuna almeno gli
orsetti pomicioni non si faranno vedere. Sono stufo marcio di essere
solo, di sentirmi abbandonato, estraneo al loro mondo, a questo
mondo...
Ho iniziato ad uscire con loro, ma più in generale ad uscire, al
secondo anno di ingegneria. Mio padre... Un duce! Una famiglia dove
lui decide vita e morte, dove tutto deve passare tramite lui. Mio
fratello maggiore viaggia sulla sua stessa lunghezza d'onda, e lo
stesso per mia sorella minore, anche se forse un po' meno. Comunque
sia sono coalizzati. Io sono la pecora nera, quella che ha fatto
spendere soldi per andare all'università, quello che ha iniziato a
"lavorare" solo ora, come assegnista di ricerca al Politecnico. A
"lavorare" perchè ovviamente sono solo loro due, fratello e sorella,
che lavorano seriamente... Io in quanto ingegnere sono una testa di
cazzo. Fosse stato per mio padre avrei seguito le orme di mio
fratello, ENAP, un professionale, e quindi subito a lavorare. Ma lo
stato ha imposto l'obbligo di studiare, così sono finito in un ITIS.
Mi sono diplomato senza sforzo con 100. I primi anni erano anche
divertenti. Partecipavo ad un gruppo che gestiva sul piano tecnico
(mixer audio, video, luci, riprese con telecamera etc) feste,
spettacoli, concerti e conferenze. Ma ben presto ho iniziato a
guardarmi attorno, a osservare tutto ciò che mi era precluso, tutto
ciò che non avrei potuto avere, e a starci male... Niente uscite,
niente vestiti scelti da me, o comunque qualcosa che potesse piacermi,
niente ragazze, niente auto. Già niente auto, ho fatto la patente, ho
potuto guidare forse un paio di volte sopportando mio padre ma non ce
l'ho più fatta... volevo solo non sentirmi peggio di quando potevo
sentirmi normalmente. Ora ho 25 anni, e non tocco il volante da 6/7
anni. Anche perché non potevo combattere su tutti i fronti. Pensavo
che fare l'università avrebbe potuto cambiare qualcosa, aprirmi
qualche porta, qualsiasi cosa... È stata dura, ma alla fine, grazie
anche l'intervento di due professori sono riuscito ad iscrivermi a
ingegneria.
L'università ha portato una ventata di aria fresca, per lo meno
l'inizio. Lontano da casa quasi tutto il giorno, lontano dalla morsa
opprimente, in mezzo a gente normale... Sono riuscito ad uscire con
amici della zona, che frequentavano anche loro ingegneria. Prima solo
un paio di sabato al mese, per arrivare ad ogni sabato. All'inizio non
erano tutti accoppiati, e spesso mi sentivo bene. Per lo meno quando
non facevo confronti, quando non invidiavo la loro indipendenza, il
loro abbigliamento, il loro poter guidare, il loro rapporto con i
genitori, le loro vacanze estive.. Ho sempre odiato le vacanze, non
sono mai state qualcosa di atteso. Per me vacanza significava niente
scuola, niente uscita di casa,...
Poi hanno iniziato ad essere quasi tutti accoppiati, poi tutti
accoppiati.
Ci si sente soli, abbandonati perché si è esclusi dalle loro
conversazioni, di uscite, di vacanze, di vestiti, di ...
C'è un amico a cui sono legato particolarmente, ma non so quanto sia
sano per me ora questa amicizia. Mi sentivo di potermi confidare con
lui, raccontargli come mi sentivo, quanto soffrissi, quello che mi
passava per la testa. Lui mi ascoltava, o meglio mi leggeva. La
maggior parte di queste confidenze si è sempre effettuata via chat,
pur vedendoci ogni giorno in università. Solo che desidero la sua
vita, i suoi genitori, la sua libertà, non esattamente la sua ragazza
ma sicuramente la sua scopata... Non sogno una vita da film, da vip,
da attore... Sogno di essere lui, perché sarebbe comunque di gran
lunga meglio. Lo osservo, com'è vestito, le sue gite, la sua vita...
Poi il suo viso, carino credo.. La sua ragazza dicevo non mi piace
particolarmente, o meglio non ora che è diventata una dark, ma
all'inizio non era così... L'avevo vista un paio di volte, non erano
ancora insieme. Mi piaceva anche.. Poi un sabato dopo erano già
avvinghiati.. Quanto ci sono stato male! A pensare a loro due, dopo
qualche settimana che stavano assieme, a scopare come conigli nella
casa di vacanza in francia di lei...
Ora mi capita di osservarlo, osservare l'elastico dei boxer che porta
che si intravvede quando si solleva la camicia, i quattro peli che ha
sul petto,... Ad immaginare il suo cazzo, già! A confrontarlo con il
mio, perché ovviamente non poteva mancare anche l'idea di avercelo
piccolo... A volte mi viene duro pensando a tutto ciò. Non me ne
faccio un problema, sono attratto dalle ragazze, questi sono pensieri
stravaganti che mi capita di fare, così.. Non gli ho mai dato peso per
quanto riguarda l'orientamento sessuale se non.. A qualcosa tipo una
resa, non c'è mai una ragazza libera che portano a qualche festa a
qualke uscita... Mi capita di pensare che se fossi dell'altra sponda
sarebbe forse più facile.. Non so perchè, forse per l'idea che per una
donna basta che apre le gambe e qualcosa trova, perché un uomo ne ha
praticamente sempre voglia, immagino sia così anche per un gay..
Almeno non mi sentirei solo... Ma uno non può certo scegliere cosa
essere in questo modo....
Diplomato con 100, laureato con 110 e lode, non brutto, ... cos'è che
mi aveva detto lui? ah si, sei gentile, sei buono, sei sensibile, sei
profondo... tutte qualità che una donna apprezza... ma non guido, non
ho un abbigliamento interessante, non un fisico da attirare
l'attenzione... Ma io non mi vedo affatto così... Vedo tutto questo
nero attorno, che non vedo perché possa esistere una donna che possa
trovarmi anche solo interessante, quel tanto che basta x darmi almeno
una possibilità... un'uscita...
Lui fa svelto a parlare... certo in una vita dove lui può decidere
molto della sua vita, dalle banalità come cosa comprarsi, che fare la
sera senza dover sperare in qualcuno che lo possa passare a
prendere... sono stanco di vivere, o meglio di non vivere così!!!
stanco dentro! esausto!
Me ne vado a letto, forse è meglio...
merda da non saper individuare un punto da cui partire, perché sembra
tutto uguale. Domani sera andrò ad un'altra fottuta festa di
compleanno. Mi ero ripromesso di starmene a casa, sarebbe comunque
meno peggio. Ma la festeggiata ha rotto il cazzo... Non puoi non
esserci e cazzate così, e alla fine mi sono ridotto ad accettare. Ci
saranno come al solito le N coppiette, ma per fortuna almeno gli
orsetti pomicioni non si faranno vedere. Sono stufo marcio di essere
solo, di sentirmi abbandonato, estraneo al loro mondo, a questo
mondo...
Ho iniziato ad uscire con loro, ma più in generale ad uscire, al
secondo anno di ingegneria. Mio padre... Un duce! Una famiglia dove
lui decide vita e morte, dove tutto deve passare tramite lui. Mio
fratello maggiore viaggia sulla sua stessa lunghezza d'onda, e lo
stesso per mia sorella minore, anche se forse un po' meno. Comunque
sia sono coalizzati. Io sono la pecora nera, quella che ha fatto
spendere soldi per andare all'università, quello che ha iniziato a
"lavorare" solo ora, come assegnista di ricerca al Politecnico. A
"lavorare" perchè ovviamente sono solo loro due, fratello e sorella,
che lavorano seriamente... Io in quanto ingegnere sono una testa di
cazzo. Fosse stato per mio padre avrei seguito le orme di mio
fratello, ENAP, un professionale, e quindi subito a lavorare. Ma lo
stato ha imposto l'obbligo di studiare, così sono finito in un ITIS.
Mi sono diplomato senza sforzo con 100. I primi anni erano anche
divertenti. Partecipavo ad un gruppo che gestiva sul piano tecnico
(mixer audio, video, luci, riprese con telecamera etc) feste,
spettacoli, concerti e conferenze. Ma ben presto ho iniziato a
guardarmi attorno, a osservare tutto ciò che mi era precluso, tutto
ciò che non avrei potuto avere, e a starci male... Niente uscite,
niente vestiti scelti da me, o comunque qualcosa che potesse piacermi,
niente ragazze, niente auto. Già niente auto, ho fatto la patente, ho
potuto guidare forse un paio di volte sopportando mio padre ma non ce
l'ho più fatta... volevo solo non sentirmi peggio di quando potevo
sentirmi normalmente. Ora ho 25 anni, e non tocco il volante da 6/7
anni. Anche perché non potevo combattere su tutti i fronti. Pensavo
che fare l'università avrebbe potuto cambiare qualcosa, aprirmi
qualche porta, qualsiasi cosa... È stata dura, ma alla fine, grazie
anche l'intervento di due professori sono riuscito ad iscrivermi a
ingegneria.
L'università ha portato una ventata di aria fresca, per lo meno
l'inizio. Lontano da casa quasi tutto il giorno, lontano dalla morsa
opprimente, in mezzo a gente normale... Sono riuscito ad uscire con
amici della zona, che frequentavano anche loro ingegneria. Prima solo
un paio di sabato al mese, per arrivare ad ogni sabato. All'inizio non
erano tutti accoppiati, e spesso mi sentivo bene. Per lo meno quando
non facevo confronti, quando non invidiavo la loro indipendenza, il
loro abbigliamento, il loro poter guidare, il loro rapporto con i
genitori, le loro vacanze estive.. Ho sempre odiato le vacanze, non
sono mai state qualcosa di atteso. Per me vacanza significava niente
scuola, niente uscita di casa,...
Poi hanno iniziato ad essere quasi tutti accoppiati, poi tutti
accoppiati.
Ci si sente soli, abbandonati perché si è esclusi dalle loro
conversazioni, di uscite, di vacanze, di vestiti, di ...
C'è un amico a cui sono legato particolarmente, ma non so quanto sia
sano per me ora questa amicizia. Mi sentivo di potermi confidare con
lui, raccontargli come mi sentivo, quanto soffrissi, quello che mi
passava per la testa. Lui mi ascoltava, o meglio mi leggeva. La
maggior parte di queste confidenze si è sempre effettuata via chat,
pur vedendoci ogni giorno in università. Solo che desidero la sua
vita, i suoi genitori, la sua libertà, non esattamente la sua ragazza
ma sicuramente la sua scopata... Non sogno una vita da film, da vip,
da attore... Sogno di essere lui, perché sarebbe comunque di gran
lunga meglio. Lo osservo, com'è vestito, le sue gite, la sua vita...
Poi il suo viso, carino credo.. La sua ragazza dicevo non mi piace
particolarmente, o meglio non ora che è diventata una dark, ma
all'inizio non era così... L'avevo vista un paio di volte, non erano
ancora insieme. Mi piaceva anche.. Poi un sabato dopo erano già
avvinghiati.. Quanto ci sono stato male! A pensare a loro due, dopo
qualche settimana che stavano assieme, a scopare come conigli nella
casa di vacanza in francia di lei...
Ora mi capita di osservarlo, osservare l'elastico dei boxer che porta
che si intravvede quando si solleva la camicia, i quattro peli che ha
sul petto,... Ad immaginare il suo cazzo, già! A confrontarlo con il
mio, perché ovviamente non poteva mancare anche l'idea di avercelo
piccolo... A volte mi viene duro pensando a tutto ciò. Non me ne
faccio un problema, sono attratto dalle ragazze, questi sono pensieri
stravaganti che mi capita di fare, così.. Non gli ho mai dato peso per
quanto riguarda l'orientamento sessuale se non.. A qualcosa tipo una
resa, non c'è mai una ragazza libera che portano a qualche festa a
qualke uscita... Mi capita di pensare che se fossi dell'altra sponda
sarebbe forse più facile.. Non so perchè, forse per l'idea che per una
donna basta che apre le gambe e qualcosa trova, perché un uomo ne ha
praticamente sempre voglia, immagino sia così anche per un gay..
Almeno non mi sentirei solo... Ma uno non può certo scegliere cosa
essere in questo modo....
Diplomato con 100, laureato con 110 e lode, non brutto, ... cos'è che
mi aveva detto lui? ah si, sei gentile, sei buono, sei sensibile, sei
profondo... tutte qualità che una donna apprezza... ma non guido, non
ho un abbigliamento interessante, non un fisico da attirare
l'attenzione... Ma io non mi vedo affatto così... Vedo tutto questo
nero attorno, che non vedo perché possa esistere una donna che possa
trovarmi anche solo interessante, quel tanto che basta x darmi almeno
una possibilità... un'uscita...
Lui fa svelto a parlare... certo in una vita dove lui può decidere
molto della sua vita, dalle banalità come cosa comprarsi, che fare la
sera senza dover sperare in qualcuno che lo possa passare a
prendere... sono stanco di vivere, o meglio di non vivere così!!!
stanco dentro! esausto!
Me ne vado a letto, forse è meglio...